Voglio scrivere una storia. E ora?
Un problema che accomuna molti scrittori, soprattutto coloro che sono alle prima armi, è la difficoltà pratica a organizzare il lavoro di stesura di un romanzo. Sentono l’impulso dentro, ma non sanno come riuscire a sfogarlo in maniera ordinata. Eppure c’è una storia che preme per uscire. Come si plasma il caotico furore creativo in una precisa forma concreta?
Costruisci il tuo metodo
Chiariamo un concetto al fine di eliminare da subito ogni dubbio: non esiste un metodo universalmente valido. Ognuno deve individuare il proprio, rischiando e sperimentando, accumulando esperienze felici e deprimenti, effettuando scelte coraggiose. Nessuno può dirti quale sia la via giusta per te. E tu non puoi copiare il metodo di nessun altro. Scoprirai da solo quali condizioni si confanno al tuo stile, alla tua storia e alle tue esigenze. Quello che ti serve capire è che i dubbi e le difficoltà fanno parte del mestiere e l’unico modo per affrontare gli uni e le altre è prenderne atto, senza farsi scoraggiare. E come si superano? Tentando, imparando dagli errori, elaborando una strategia un centimetro per volta, anche attraverso alcuni passi falsi. Ogni autore adotta un metodo proprio, ogni libro richiede un suo metodo; si tratta di indovinare il metodo migliore per te in relazione al romanzo che vuoi scrivere.
Quando scrivo?
Un consiglio: raggiungi l’equilibrio tra fatica e ispirazione. Non aspettare che una forza magica sopraggiunga dall’alto per guidare la tua mano, facendoti apparire il processo alla stregua di qualcosa di semplice. Scrivere è difficile, deve esserlo. Solo attraverso un percorso complicato e ricco di insidie riuscirai infatti a scrivere qualcosa che valga la pena di essere letto. Gli ostacoli sono una parte fondamentale del lavoro. L’ispirazione non va cercata o attesa: è nella scrittura in sé. Questo non significa tuttavia che bisogna forzare la mano. Scrivere a tutti i costi, anche quando non si hanno le energie indispensabili per farlo, è sbagliato tanto quanto restare ad aspettare l’ispirazione; si rischia di riempire fogli di contenuti artificiosi e privi di interesse. Scrivi quando hai qualcosa da esprimere, consapevole che farlo comporti un grande sforzo.
Cosa scrivo?
Cerca di scrivere qualcosa che è nelle tue corde. Banale? Forse. Ma il punto è un altro: se vuoi appassionare il lettore, devi convincerlo che possiedi l’argomento che stai trattando. Se non riesci in questo intento, il tuo libro non potrà essere credibile e, di conseguenza, interessante. È importante che la storia viva nella tua testa, prima di finire su carta. Ciò non vuol dire che ogni minimo dettaglio deve essere preconfezionato da subito – sennò rischi di limitare la creatività nel divenire, a meno che tu non senta forte il bisogno di dissipare i tuoi dubbi in tale maniera – ma perlomeno devi avere chiara l’essenza e la dimensione di quello che vuoi raccontare.
Come scrivo?
Durante il processo creativo prova a immaginarti come il direttore di un’orchestra nella quale sei tu a suonare tutti gli strumenti. Non devi forzare lo spartito, semmai seguirlo e lasciare che la musica fluisca senza sbavature. Metti in risalto il tuo stile, ma non esagerare con gli assolo. Evita stecche e stonature. Preoccupati piuttosto di accordare al meglio gli strumenti e dirigerli all’interno dell’opera che hai in mente, componendo un arrangiamento naturalmente armonioso. A seconda del tuo carattere, della tua tecnica e della storia che ti appresti a scrivere, potresti avvertire il bisogno di seguire uno schema oppure no, di avere una scaletta precisa da seguire oppure no, di concatenare tutti i capitoli prima di svilupparli oppure no. Scegli come fare in modo da non smarrirti a metà strada. E i personaggi? Le ambientazioni? Se pensi di poter dominare ogni elemento, procedi libero da vincoli; se temi di perderti nella moltitudine dei dettagli pagina dopo pagina, appunta su fogli a parte tutte le descrizioni che andrai a fare.
Quanto scrivo?
Non importa la quantità, ma la continuità. Alcuni hanno bisogno di scrivere qualche frammento tutti i giorni, altri sentono la necessità di scrivere quotidianamente un numero esatto di pagine, altri ancora scrivono nei ritagli di tempo. C’è chi ha costanza, chi invece fa lunghe pause. Che tu riesca a scrivere una pagina al giorno o tre alla settimana, che tu lo faccia sempre alla stessa ora o a orari diversi, che il luogo sia ogni volta il medesimo o cambi con regolarità, quello che conta è non limitarsi a poche righe una tantum. Il progetto, sia esso compresso o diluito dentro un arco di tempo, deve possedere una sua continuità.
Perché scrivo?
Se lo scopo della tua scrittura è giungere a pubblicazione, sei già sulla strada sbagliata. Pubblicare non può essere l’obiettivo del tuo scrivere, semmai una fra le tante possibili conseguenze. Lo scrittore non è qualcuno che ha bisogno di apparire, ma uno spirito che attraverso sofferenza e dedizione crea la propria arte per poter esprimere ciò che ha dentro. La gloria delle copertine lasciala ai personaggi che non hanno alcun talento: ne è pieno il mondo.
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